Il nome stesso, Tìam, risuona con le profondità della lingua persiana, evocando quell'irripetibile scintilla di emozione che accompagna il primo incontro. È lo sguardo che si fonde con quello di una persona sconosciuta: il mondo si arresta, in quell'attimo unico, e un turbine di emozioni travolge l'anima, generando una connessione umana, uno scintillio negli occhi. La sua base in travertino, imponente e maestosa, si erge come un monumento alla stabilità, dove si posa lo specchio dalla forma curva, un'inserzione armoniosa nella roccia in pieno equilibrio. È un gioco di contrasti, un'armonia tra la durezza della pietra nella sua base massiccia e la morbidezza della forma curva dello specchio, ma anche, sul retro, la sua superficie avvolta in tessuto invita a esplorare e a toccare. Tìam con la sua presenza si manifesta come un'opera scultorea, un'ode all'equilibrio tra forme e sensazioni.